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A me le farfalle non piacciono. Questo è risaputo. Sarà quella bellezza così esibita che mi mette a disagio, come le donne troppo belle che sanno di piacere. Non parliamo poi di quelle notturne. Non donne. Farfalle. Quelle tipo Silenzio degli innocenti. L’Acherontia Atropos col teschio disegnato sul groppone, gli uncini sulle antenne e l’apertura alare di un deltaplano. L’unica farfalla al mondo in grado di produrre un suono con la faringe tipo cigolio di porta o stridio di topo con coda pestata…Gnniiii…Per carità. Dio la tenga sempre tanto fuori dal mio perimetro.
C’è invece un insetto che io trovo adorabile e nel quale mi riconosco tantissimo: lo scarabeo stercorario, quello che nella vita non fa altro che spingere continuamente pallette di cacca. Così. Dalla mattina alla sera. Tant’è che poi alla fine di quelle si nutre. Dai e dai, anche alla merda ti abitui e finisce che ti piace. Gongoli al pensiero di farti sontuose scorpacciate di cacca. Comunque, dicevo che qualche giorno fa ho letto un’altra meraviglia e cioè che gli scarabei stercorari danzano. Pensa te. E sotto le stelle. Chissà, magari è stato uno di loro a vendere alla RAI il format di Milly Carlucci. Tanto per cominciare, ballano su una palla. Un po’ come Alessandro Maida di Got Talent. Solo che la sua era di gomma, mentre quella degli insetti è una palla di merda. Non è che si chiamano stercorari per caso. Succede questo.
Ogni tanto gira che ti rigira, lo stercorario non sa più da che parte sia casa sua. Allora che fa? Aspetta che venga notte, con la notte arrivino le stelle, e a quel punto comincia a roteare sulla sua pallina e praticamente a ogni giretto scatta una foto mentale del firmamento. Poi le mette tutte insieme, e decide da che parte spingere quella deliziosa polpettina di cacca che si è procurato per cena. Allora, ho visto il video e devo dire che come danza non è granchè. Difficilmente la Danza dello Sterco potrebbe diventare popolare come la lambada, per dire. Ma è il cervello dello scarabeo che è strepitoso. Devo dire che mi sento tanto vicina a questa bestiolina. Penso che la sua vita sia un’ottima metafora della nostra. Cioè, a pensarci bene, non facciamo tutti un po’ la stessa cosa?
Abbiamo la nostra pallina o pallona di cacca e cerchiamo di spingerla da qualche parte, però a differenza sua noi non vogliamo portarcela a casa, anzi, vorremmo allontanarla. Perciò sarebbe importante che imparassimo pure noi a cercare le indicazioni nel cielo stellato: dove la mando, o stelle del firmamento, la mia pallina di cacca? Indicatemi la direzione giusta, e soprattutto mandatemi il vento a favore, perchè non vorrei mai che mi tornasse indietro e mi travolgesse come una valanga….
27 maggio 2016 /
Sei una persona proprio particolare!!! Come fai a preferire questi qui alle farfalle? Mah….
Fatto sta che mi hai fatta divertire anche parlando di insetti (che odio) e cacca. 😂😂😂😂😂
27 maggio 2016 /
Ecco sei unica anche in questo, a me le farfalle piacciono moltissimo! Buona giornata! 😘😘❤
27 maggio 2016 /
Anche a me non piacciono le farfalle, ho paura, a dir la verità di tutti gli insetti.😱 Quando ne vedo uno chiamo sempre qualcuno, oppure lo fisso finché lui non se ne va… Ma succede sempre che me ne vado io😂 È un cicinin bruttino lo Sterco, però da quello che hai scritto adesso è diventato mio amico😂 ‘Difficilmente la Danza dello Sterco potrebbe diventare popolare come la lambada’ mi fai morire. Vuoi sapere una cosa?😂 Io ti amo ogni giorno di più. Ormai non c’è più niente da fare. Sei molto speciale. Non scordartelo. Ti voglio bene.❤️
27 maggio 2016 /
Luciana,ti dirò che mi sento anche io una di loro! !!! Ho costantemente ogni mattina una graziosa pallina di cacca da spingere fino a tarda serata…e a forza di spingere credo pure io di essermi abituata…inizierà forse a piacermi????!!!!! Li stimo comunque un sacco.
Ciao Lucy un bacione
29 maggio 2016 /
Ogni estate nel giardino del nostro B&B arriva Rino … che è un ceranbice longicorno anche se noi eravamo convinti fosse uno scarabeo rinoceronte (per questo lo chiamiamo Rino). Si mette lì in bella vista e aspetta che passi la gente, che a volte urla, altre volte lo ammira, altre ancora lo fotografa. Noi lo accogliamo con un sorriso. Chissà lui come ci vede.
1 giugno 2016 /
Leggero’ questo tuo post ad una cara amica un po’ in crisi…sicuramente la farà ridere e riflettere…forse la cosa importante è trovare la strada senza farsi travolgere…grazie Lucianina!!!