Intanto farei bene a non scriverlo ’sto pezzo. D’altronde la suprema negazione è la sparizione. Il non esserci al posto dell’esserci. Proviamo. Ecco qua. Mi nego. Mi dissolvo e lascio la pagina bianca. Che parli lei per me.
No, no. Non scherziamo. Sono una donna, NON sono mica una santa. Ho la lingua troppo lunga per tenerla al caldo. E poi il NO in fondo mi piace. Mi piace il gesto che lo accompagna. Scuotere la testa di qua e di là, soprattutto quando mi sono appena lavata i capelli, mi dà tanta soddisfazione. E poi mi piace pronunciarlo il NO. Perché lì in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta dentro un sacco di roba. Il rifiuto per esempio. Il nossignore. Il non ci penso neanche. Il levatelo dalla testa. Che non è mica roba da buttare via. Il rifiuto è sempre differenziato. C’è no e no insomma. E la maggior parte dei no è riciclabile. Da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose. Insoliti modi di pensare, per esempio. Strade diverse da percorrere. Persone nuove da amare.

Il NO è anche dissenso. Pensiero difforme. Che spesso si fa conflitto. Ma anche dibattito costruttivo o litigio liberatorio. Mi fanno paura le coppie che non litigano mai. Bisticciare, credetemi, è sano. Sono convinta che alzando la voce e caricando i toni si crei dell’energia propulsiva che fa andare avanti la coppia. E poi vuoi mettere il piacere di fare la pace? Chi non litiga non sa cosa si perde.
C’è anche il NO purissimo della disobbedienza. Quello bello dei bambini. Che quando i genitori vogliono fare bella figura con gli amici dicono merda. Apposta. E poi si rotolano nel fango, baciano il cane sulla bocca, scarabocchiano le poltrone Frau col pennarello indelebile. I bimbi son fantastici. Fanno il contrario di tutto. Dicono no per puro spirito di contraddizione. Sono contrari a prescindere. Senza metterci dentro chissà quali significati. Come fanno papà e mamma in fondo. Che ti dicono no senza neanche spiegarti il perché. Loro lo sanno che ci sono anche i NO senza senso.
Quelli che ti vengono fuori perché ci hai i nervi. “Guarda, oggi ti dico no perché c’è vento e sono isterica. Ma se me lo chiedi domani può essere che ti dica sì. Soprattutto se c’è il sole”. Oppure i NO della sincerità. Quelli che si usano per dire le cose come stanno. Senza troppi salamelecchi. “Che ne dite di andare tutti quanti allo zoo comunale? Vengo anch’io! No tu no. Vengo anch’io! No, tu no. Vengo anch’io! No, tu no! E perché? Perché no. Perché mi stai sul culo, guarda. Non ti reggo. Ti trovo profondamente antipatico. Preferisco dirti le cose come stanno invece di fingere benevolenza. Datti pace. Vacci con qualcun altro a vedere le bestie feroci. Non con me.”
È proprio l’agire in modo contrario a quello stabilito che dà un piacere impagabile. Il lusso della libertà. La negazione delle regole. La violazione del divieto. La costruzione di nuove regole. Del tutto personali.
“Sì. Posteggio sulle strisce. Perché qui non do noia. Vai a mettere la multa a quello parcheggiato davanti al portone. Che quello sì che se lo merita. E dopo, se la faccio franca, sistemo pure la mia Panda per benino in seconda fila. D’altra parte devo solo comprare il prosciutto… caro il mio vigile urbano, pretenderai mica che impieghi tre ore a cercare un posteggio?”
È che il NO dà libertà. Non si può morire dentro. Tocca buttare fuori. Non aspettare di diventare tutti verdi e farsi gonfiare il fegato fino a far scoppiare i bottoni della camicetta come Hulk. Dicono i saggi che ogni nuova fede nasca da un’eresia. E io ci credo ai saggi. Hanno sempre delle belle intuizioni.
Con il NO poi iniziano tante parole importanti. Il nonostante, per esempio. Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio. Il noumeno che è l’essenza delle cose. Il nonno che è la memoria. Il nocciolato, che è il supremo del cioccolato in barretta, la novità che dà gusto alla vita, il Nobel che premia le sapienze, il no profit che dà senza pretendere, il non ti scordar di me della nostalgia e il non essere dell’essere.
Il muro della mia camera da letto da single era colorato di blu. E nel mezzo c’era fissata un’onda di alluminio con su appoggiata una piccola barchetta fatta di carta di quaderno. E sopra l’onda stava scritta una frase di Pessoa che dice:
NON SONO NIENTE. NON SARÒ MAI NIENTE.
NON POSSO VOLER ESSERE NIENTE.
PERÒ HO IN ME TUTTI I SOGNI DEL MONDO.
Ecco. È proprio così che la penso.
13 Gennaio 2016 /
È proprio uno dei miei propositi per il 2016. In questo nuovo anno ho riposto tanto, tantissimo, perché voglio finalmente essere felice!
E, dato il mio buonismo rinforzato da un altruismo che non scherza, devo per forza cominciare a pronunciare quelle due lettere: NO.
Un NO che non vuole avere un sapore cattivo, ma quel retrogusto piacevole di chi ha bisogno e il sacrosanto diritto di avere cura di sè.
13 Gennaio 2016 /
‘ Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler essere niente. Però ho in me tutti i sogni del mondo’ bellissima questa frase! Però ricordati che tu sei tutto.. Sei incridibile.. Eri una professoressa per finzione ( fiction), lo eri anche nella vita vera.. Ma ti assicuro che lo sei anche adesso. Non puoi capire quante cose mi insegni e quante cose imparo. Ti amerò per sempre balenga del mio cuore ❤️
13 Gennaio 2016 /
Sai che per prendere questo libro da piccola mi sono beccata una sberla? La maestra faceva le gare di lettuta, io ero timida, nn che non sapesi leggere, ma essendo tImida ero incerta nel leggere, la maestra consiglió a mia mamma d prendere un libro… Mi portò in un supermercato e visto che anche li vendevano i libri, mi disse di sceglierne uno…. Ovviamente la mia risposta era stata NO, il no purissimo dlla disobbedienza ?, dopo vari tira e molla mi costrinse a prenderne uno, mi chiese, che libro vuoi? Ed io: col cavolo… Pensando fosse una brutta risposta mi posò una sberla sulla faccia…. Quando mi misi a strillare capii che ero un libro….. E pensare che ero piccolissima, forse quarta elementare e non sapevo neppure che “quella” della telvisione era qulla del libro…… Ah ovviamente il libro non voleva piu comprarlo, ma mi misi a piangere talente tanto, che anche se adesso è un po rovinato, que libro fa parte della mia libreria da 12 anni. Ciao lucianina, un bacio. Anna
19 Gennaio 2016 /
Grazie Anna, un abbraccione! 😀
13 Gennaio 2016 /
E poi con NO iniziano tante parole… nocciolato, che è il supremo del cioccolato in barretta ? Quanto è vero!!
Ma d’altronde è vero tutto quello che hai scritto. No è una bellissima parola, ma solo tu avresti potuto scrivere qualcosa di così bello su una parola di due lettere ❤️
Bellissima la frase che stava appesa nella tua camera , da quando l’ho letta nel libro mi è rimasta nel cuore ❤️
Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler essere niente. Però ho in me tutti i sogni del mondo.
Forse ci sentiamo tutti un po’ così… Io sicuramente
13 Gennaio 2016 /
Sono perfettamente d’accordo, nella parte dei bambini ho pensato subito a mia nipote, lei fa proprio così: dice no a prescindere! ❤
13 Gennaio 2016 /
Sono d accordo lucianina e nella parte dei bambini ho pensato proprio i miei tre nipotini che dicono sempre no buona serata lucianina
13 Gennaio 2016 /
Bellissima l’immagine di te che scuoti la testa di qua e di là dopo esserti lavata i capelli, come i cani, come la Gigia quando le fai il bagnetto e ha il pelo fradicio.
Altra bellissima immagine che mi ricordo con gioia sei tu che dici “vengo anch’io, – no tu no – ma perché? – perché no” a che tempo che fa, quando avete fatto lo speciale su Jannacci, ecco, magari, potresti pubblicare quello speciale in uno dei prossimi post, farà piacere a tutti rivedere quelle scenette splendidissime che avete fatto! ❤
13 Gennaio 2016 /
Mi sono balenati in mente questi altri NO:
il NO gridato dalle donne che si ribellano alla prepotenza dei loro compagni; il NO al fascismo delle donne divenute partigiane (e anche degli uomini, ovvio); il NO delle donne ad un matrimonio combinato o riparatore (di che???); il NO a seguire un indirizzo di studio (perchè in famiglia sono tutti medici o avvocati o ragionieri ,..); il NO a qualunque imposizione ritenuta sbagliata.
E’ vero il NO è libertà, è ragionare, è far lavorare la mente, è crescita personale perchè prima di tutto sono una persona Abbassare la testa e accettare tacitamente sempre NON va bene..
13 Gennaio 2016 /
Bellissima elegia del NO! mi piace e la condivido in moltissime sue parti, sopratutto la parte della disobbedienza… il NO è la migliore arma che abbiamo per non assomigliare ad un branco di scimmie ammaestrate, è quello che permette il dissenso (e onestamente a me piace molto il dissenso) e quindi l’accrescimento… ma il NO ha anche una accezione negativa purtroppo, ed ha il suono sordo delle porte in faccia ricevute, e delle opportunità mancate… però hai perfettamente ragione dire NO rende liberi, tanto, e questo vale più di mille SI!
P.s: la frase di Pessoa è bellissima, come la maggior parte delle sue poesie!!!!
13 Gennaio 2016 /
Sa, vediamo il punto di vista di un UOMO riguardo al NO. Dunque, i miei no me li godo al lavoro…quando il collega ti chiede un piacere…ed io, dopo aver detto troppo spesso Si, stavolta dico NO, non faccio piaceri sul lavoro. I piaceri li faccio agli amici e ai parenti nella vita privata. …sul lavoro, lavoro e basta, come il mio collega, a cui io peraltro, non chiedo mai favori…perche’ entrambi lavoriamo, ed entrambi siamo pagati per farlo…senza chiedere favori. Chissa’ che mi stia leggendo…e da domani smetta!
19 Gennaio 2016 /
Tratto da Col cavolo,libro che ho nel cuore da tanti anni,tra tutti quelli che hai scritto forse uno dei miei preferiti.. lo rileggo tuttora quando mi capita di essere un po giù di corda.
Ma ho una curiosità,la scritta ad oggi c’è ancora nella tua camera?
Baci Luci