Scemenza maxima. Grandi novità in arrivo anche in Italia. Parliamo di un oggetto che presto sarà sul mercato e che cambierà il nostro modo di…argh…è molto difficile trovare un sinonimo del verbo. Allora. Parto da lontano.
Dei ricercatori, quelli che si occupano di intestino, gli intestinologi, come li possiamo chiamare…i budellolaringoiatri…coloro che studiano la tubatura che sfocia nel retropalco, i principi del foro… Hanno scoperto che la nostra posizione classica in bagno, quella che ormai da decenni usiamo quando siamo seduti sul water, è sbagliata. Profondamente sbagliata. E perché è sbagliata? Perché stando seduti in quella posizione, il colon si piega malamente, viene praticamente pizzicato, e il nostro prodotto interno lordo fatica ad uscire…ed esce…come dire…plissettato. Non esce con l’assetto migliore. Un po’ come quando annaffi il giardino ma, senza accorgertene, pesti col piede sul tubo dell’acqua. L’acqua esce poco e male. E quale sarebbe la postura migliore? Quella che assumono i discesisti nella discesa libera. Hai presente? Peter Fill, che è il nostro campione di sci che ha appena vinto i mondiali? Bene. È anche campione di posizione per defechè. Ma dato che i campioni sono pochi, per gli altri gli scienziati hanno invece ideato lo squatty potty, cioè uno sgabellino che tu ci appoggi i piedi sopra mentre sei seduto sul water e l’angolo che si forma tra i tuoi piedi e il tuo sedere è quello perfetto per liberarsi dalle scorie.
Pensa che per arrivare a questa scoperta gli scienziati hanno sperimentato per anni e anni. Mentre noi dormivamo beati il sonno degli ignavi, c’era gente laureata, luminari e scienziati, che giorno e notte faceva la cacca in tutte le maniere per capire.. Chi appeso a un ramo, chi coricato longo, chi in piedi su una gamba sola…. Gente, che la faceva suonando l’ocarina o saltando col tappeto elastico per vedere se nello sbalzo verso l’alto la peristalsi veniva meglio e si concimavano anche le begonie al piano di sopra. Ecco, questa secondo me è la vera Scienza: quella che ti sta vicina nel momento del bisogno… Pensa che dei ricercatori giapponesi hanno addirittura somministrato ad un gruppo di volontari sostanze luminose… un po’ come se gli avessero fatto inghiottire delle abatjour, e poi gli hanno fatto la radiografia mentre evacuavano… tu pensa l’imbarazzo di fare le lastre mentre sei lì che ti liberi di un neon…e comunque han visto che col panchino il colon si rilassava e diventava uno scivolo dell’Acquafan… Anche se. Anche se, i ricercatori dicono che la posizione veramente giusta per liberarci dalle scorie non è quella seduta, ma accovacciata. Gli uomini primitivi facevano cosi…mica avevano il water pozzi ginori? Loro la facevano dietro un cespuglio con un bastone in mano per tener lontani i lupi…e quando i lupi erano troppi la facevano anche correndo. C’era chi saliva sull’albero e poi aspettava l’amico che passasse sotto per ridere insieme. Gli uomini primitivi oltretutto mangiavano cose sane e rudi, tipo noci con tutto il guscio, bucce semi e legno verde, se non c’era altro, per cui forgiavano delle clave… Quindi pensavo.
Sai come bisognerebbe fare? Ribaltare l’usanza comune e ritornare alle care e vecchie turche. Cioè un simpaticissimo buco con la menta intorno. Quelle che si trovano ancora in qualche vecchio cesso in cortile con la porta di legno e la carta igienica infilata nel buco della serratura. Con le sagome di due piedoni di maiolica, che non ti potevi sbagliare. Mai capito perché. Pensavano che se non mettevano il segno dei piedi uno ci metteva le mani e faceva la cacca facendo la verticale? Comunque: Perché non possiamo riabituarci alla turca? Magari fan delle turche di design…Che si aprono come l’oblò di una navicella spaziale… delle turche di Giugiaro. Col sensore sui poggiapiedi che apre il foro di scarico solo se riconosce le tue impronte. E soprattutto che quando tiri l’acqua non ti inondano le caviglie. Perché le turche avevano quello, di brutto. L’effetto tzunami. Erano i primi segnali del dissesto idrogeologico. Ma sai che vantaggi con la turca?
Almeno i mariti si risparmiano quelle sedute interminabili in bagno perché in quella posizione possono reggere pochi minuti… e vedi come mandi avanti le pratiche invece che leggere le reclames di Unieuro.
18 Aprile 2016 /
Devo provare le posizioni!!!? Un bacio.
19 Aprile 2016 /
Eh brava Giorgia poi fammi sapere 🙂 Bacioni
18 Aprile 2016 /
“Che ne sa l’intestino? È cieco!” ?? Ho riso per dieci minuti!
Bravissima come sempre ❤️
18 Aprile 2016 /
Mi hai fatta piegare in due dal ridere,dopo una settimana pesantissima al salone del mobile,questa notte finito al lavoro mi sono guardata il tuo monologo??fantastica come sempre. Eh a got talent…..”io non vedo una minchia ma questa l’ho vista…”mi hai uccisa dal ridere…avrei detto la stessa frase anch’io vista la mia miopia???? grande Luciana,ti abbraccio Buona giornata
18 Aprile 2016 /
Quel rossetto sulla giacca di Fabio però… ??
Fantastica Lucy !!!
18 Aprile 2016 /
ahahah mi hai fatto morire dal ridere Lucianina. I principi del foro mi ha stesa! ??? Un bacio! ?❤
21 Aprile 2016 /
Unica, vai a pescare le innovazioni più strampalate e divertenti. Dirti che sei brava inutile, mi regali quei dieci minuti di esilarante divertimento, strappandomi un sorriso ormai sempre più raro. Grazie Luciana dal cuore.
22 Aprile 2016 /
Lucy sei la mia terapia domenicale , ti adoro
29 Aprile 2016 /
Meno male che c’è chi sa far sorridere anche su questi problemi. Esco allo scoperto: tra quelli che studiano come si fa la pupù ci sono anche io. Faccio il radiologo e tra una Tac e un’ecografia mi occupo stabilmente di quella che viene chiamata in causa nel pezzo e che si chiama la “defecografia”. Non usiamo lucine colorate ma un bel pappoccio di solfato di bario messo colà con un siringone. Può far sorridere, può far ribrezzo, può far gridare allo sporco lavoro che qualcuno deve pur fare. Uno lo impara per gentile costrizione da studente, poi ne fa un pezzo di gloria professionale; forte del fatto che dai diamanti non nasce niente ma dagli scarti nascono i fiori. Quando presento la mia esperienza in giro dico sempre che in questo ambito è giusto lavorare a Bra, capitale di Slow Food e della gastronomia del nuovo millennio. D’altronde il tubo digerente ha un inizio ma anche una fine, e mentre Petrini si occupa dell’ingresso, noi all’Ospedale ci occupiamo dell’uscita (peraltro con un centro di eccellenza proctologia riconosciuto a livello internazionale). Si sorride, si sdrammatizza, si cerca di mettere a proprio agio i pazienti, ma non avete idea di quanto i problemi possano diventare invalidanti fino a bloccare in casa le persone e ad isolarle dalla vita sociale. Se me lo permettete, un consiglio: In caso di problemi, anche imbarazzanti, non vergognatevi e parlatene con il vostro medico di fiducia. E mettete, specie voi donne, un rialzo sotto i piedi quando sedete sul WC.