Una bella notizia finalmente. Parliamo di un signore di Alessandria molto figo e anche molto ostinato, il signor Tony Frisina.
Che cos’ha fatto il Frisina di così ostinato? Sono anni e anni che sta dietro ad un mosaico che si trova davanti all’ufficio delle poste di Alessandria. E non un mosaichetto da niente. Un chiangone di trentotto metri. Una meraviglia di opera di un grande artista italiano, Gino Severini, maestro del Futurismo. Io, nella mia ignoranza multiforme e stratificata, non conoscevo l’esistenza di questo mosaico per cui sono andata a vedermelo su internet e ho scoperto che è una meraviglia ed è dedicato alla storia delle Comunicazioni: ai lati ci sono i continenti, rappresentati come sempre da belle signore formose e colorate, mentre al centro ci sono appunto tutti i possibili mezzi di comunicazione, navi, cieli stellati, postini di Maria De Filippi che portano le lettere a cavallo, di tutto di più.
Questo bel mosaico per anni è stato senza protezione, per cui la gente regolarmente ci appoggiava le mountain bike e pure le auto ci parcheggiavano contro. E le tessere cadevano come briciole da un panino. E il mitico Tony Frisina, con la sua costanza d’acciaio come Jeeg Robot, andava lì e raccoglieva le tesserine cadute, e le consegnava al responsabile delle Poste. Dopo di che, nulla. Ora, a dire il vero, ci hanno messo davanti delle specie di balconi di ferro… ma l’effetto è piuttosto discutibile. La cosa assurda è che quest’opera vale anche un casino. Se pensi che un pastello di Severini vale un milione e trecentomila euro, e un olio su tela di un metro per ottanta è stato venduto a Londra per 29 milioni, dico ventinove milioni di euro, pensa quanto può valere un mosaico di 38 metri.
Dovrebbero proteggerlo i Cavalieri dello Zodiaco con le spade Laser, non so, almeno le guardie Svizzere in pensione schierate a testuggine come gli Spartani, e invece una mazza. No, lo dico, perché Alessandria pur essendo una bella città, potrebbe anche vantarsi di avere un’opera di così alto pregio… Gli americani non hanno una mazza di niente, al massimo han recuperato la sedia a sdraio di Washington, eppure ci fanno subito un museo. Ci son paesi in America che posseggono quattro alabarde e una muffa, eppure le custodiscono con passione.
Noi abbiamo delle opere d’arte e ci parcheggiamo addosso i suv. Adesso l’appello del signor Tony Frisina a favore del mosaico ha raccolto tante adesioni illustri, ad esempio Philippe Daverio, e magari così sarà più facile salvarlo. E oggi c’è anche il nostro.
Anche Cicapui si schiera in difesa del Severini… Salviamo il mosaico, come se fosse un Panda. Prima che una Panda parcheggiata lo tiri giù. #salviamoilmosaicodiseverini
20 Aprile 2016 /
#salviamoilmosaicodiseverini
Purtroppo il problema del nostro paese è proprio quello di non saper conservare e valorizzare tutte le cose stupende che possiede. Meno male che esistono persone così ?
21 Aprile 2016 /
#salviamoilmosaicodiseverini
Brava Luciana!!!!
Buona giornata ❤?
21 Aprile 2016 /
Sì cara Vale.. lanciamo insieme l’hashtag #salviamoilmosaicodiseverini .. Bacioni 🙂
21 Aprile 2016 /
“…tutti i possibili mezzi di comunicazione, navi, cieli stellati, postini di Maria De Filippi che portano le lettere a cavallo, di tutto di più”
I postini di Maria a cavallo non me li immagino ? pensavo che fossero indivisibili dalle loro biciclette! ?
#salviamoilmosaicodiseverini
22 Aprile 2016 /
Wow! Che opera d’arte! Non sapevo neanche io dell’esistenza di questo mosaico. Davvero bello…
Appoggiamo Tony Frisina!!
#salviamoilmosaicodiseverini
28 Aprile 2016 /
Carissima Lucianina /Cicapui,
sono il figaccione di Alessandria che da anni si occupa del mosaico di Severini e che “fa su da terra” le tessere che cadono (da un bel po’ di tempo non succede più che ne cadano, per fortuna).
Lusingato dal fatto che anche tu ti sia occupata del nostro mosaico delle Poste ti ringrazio.
Grazie anche a tanti personaggi anche illustri (come te o quasi) finalmente ora si sta facendo un po’ di luce sulla conservazione di quest’opera futurista.
Ho ascoltato anche la bella analisi di Philippe Daverio. Tutto bello se non per la parte conclusiva…
Chiedo a te, Lucianina, se dovessi incontrare il signor Philippe… digli, per cortesia, che il mosaico sarebbe meglio lasciarlo là dove si trova.
Abbiamo un museo chiuso da decenni per diverse motivazioni… e non credo che spostare e ricollocare un’opera così ingombrante possa essere una bella pensata… Poi te lo vedi un salone lungo (o largo) almeno 40 metri per custodire questo capolavoro? Poi guardiani, bigliettai, donne della pulizia… No, non si può fare.
L’italia è pienissima di opere d’arte a cielo aperto e non si potrebbero ricollocare tutte in sedi diverse (musei) e magari sostituirle con dei doppioni come per il David a Firenze.
Diglielo tu a Daverio!!!
Anzi, visto che hai molti agganci con Francesco… puoi farti interprete delle necessità alessandrine e farti prestare due marcantoni svizzeri?
Salviamo il mosaico da Daverio!!
(Scusa Philippe, sto scherzando)
Grazie Lucianina!!!
Tuo figaccione Tony da Alessandria
2 Giugno 2016 /
Gentile Luciana,
è appena uscito un mio pezzo sul mosaico sul nuovo giornale online “Network Eventi”, col quale collaboro.
Anche se ormai vivo a Parigi, da Alessandrino e dottorando in storia dell’arte mi sembrava doveroso occuparmene.
Con tutta la mia ammirazione per la sua intelligenza e ironia
Massimiliano
http://www.networkeventi.it/2016/05/07/mosaico-severini-palazzo-delle-poste-descrizione/