«Abitare in montagna mi ha messo voglia di scrivere, i luoghi cambiano i modi del sentimento e anche le parole. Sto qui da otto anni e so che esiste l’egoismo della solitudine: lo riconosci e ne prendi atto senza sentirti troppo figo perché hai scelto le vette, questa per è modestia […] La mattina presto scrivo, poi cammino sulla montagna, mangio qualcosa, la sera scrivo ancora e leggo». (Paolo Cognetti intervistato da Maurizio Crosetti per «la Repubblica» del 10/11/2016).
Finalmente un gran bel libro. Era da un pezzo che non mi capitava. E devo dire che leggendo questo romanzo mi è venuta una gran voglia di abitare in montagna. Non solo un luogo, ma una categoria dello spirito, che condiziona ogni azione. I personaggi del romanzo se ne allontanano, poi si riavvicinano, ma non l’abbandonano mai fino in fondo. La montagna è un modo di vivere la vita… esplorando in una maniera unica e insolita il senso profondo delle relazioni. Vale la pena di iniziare questo viaggio!
Le otto montagne. Paolo Cognetti. Einaudi
24 Novembre 2016 /
Innanzitutto: grazie!
Grazie per il tuo post su Instagram, grazie per averci consigliato un libro tanto meraviglioso, grazie per avermi fatto scoprire un piccolo capolavoro, per aver aperto questo post su cicapui, per avermi dato la possibilità di sfogare parte di quello che “Le otto montagne” mi ha provocato e per avermi restituito il piacere di “sbranare” un libro in questo modo!
L’ho comprato sabato scorso e prima di sera l’avevo già finito (giusto per farti capire quanto mi abbia coinvolta), ed erano mesi, forse anni che un libro non riusciva ad appassionarmi in questo modo.
Da dove iniziare? È un libro molto ricco, che descrive in modo intelligente e acuto il rapporto tra un padre ed un figlio, tra una madre ed un figlio, tra due amici prima ragazzini e poi adulti, dell’uomo con la montagna…
Ma soprattutto, “Le otto montagne” è riuscito a toccare corde profonde, quelle che riguardano il passato della mia famiglia, la vita dura condotta in montagna, la fatica e il lavoro portato avanti con grande dignità, il rispetto per la natura (intesa in un senso molto più nobile rispetto a come la consideriamo oggi). L’autore, poi, ha descritto molto bene i sentimenti di chi sceglie di rimanere in alta quota e chi invece preferisce o è costretto a spostarsi verso il fondovalle: l’orgoglio dei primi che rivendicano la loro fedeltà nei confronti della montagna e la vergogna dei secondi per aver in qualche modo “tradito” le loro origini.
Davvero, un grande applauso a questo autore e grazie a te per il tuo consiglio… io spero sempre in una tua presentazione “a viva voce” dei libri che ti appassionano, o in un’intervista a La Bomba.
Che dici, ho qualche possibilità?
24 Novembre 2016 /
Ciao Emanuela.. Eh non si sai mai. Grazieeee. Baci!
24 Novembre 2016 /
Mi hai dato un ottimo suggerimento per il regalo di Natale per il mio ragazzo. Lui ama la montagna e sono sicura che questo libro gli piacerebbe (e poi ovviamente glielo ruberei io ?)
Grazie ??
24 Novembre 2016 /
Ciao Matilde. Sempre bello regalare un libro a Natale. Baci..
24 Novembre 2016 /
Quando mi chiedono: “preferisci il mare o la montagna?” D’istinto rispondo il mare. Ma probabilmente è dovuto al fatto che le montagne le ho qui vicine, sono circondata da montagne. Non ci vado spesso, ma quando sono in cima a una montagna ho un senso di potenza, di supervisione del mondo e di libertà. ?
Spesso non apprezziamo fino in fondo ciò che abbiamo, ricerchiamo sempre qualcosa di diverso e questo è anche lo spirito della montagna, trovare strade nuove, esplorare luoghi incolti, incontrare persone nuove,… in montagna si salutano anche gli sconosciuti. Si è tutti più uniti ed è bellissimo!
Chissà mai che comprerò questo libro…. grazie come sempre per il consiglio. ??
24 Novembre 2016 /
La montagna è affascinante e questo libro merita. Baci baci Lore
27 Novembre 2016 /
Luciana,grazie per i tuoi consigli. La montagna si può dire sia la mia “seconda vita”. Le pareti che tento,ogni tanto di scalare, sono una ricarica. Comprerò il libro e lo regalerò. Grazie,
Andrea