Matteo Bussola parte dalla sua esperienza personale per descrivere, con tono caldo e intimo, un vissuto che riguarda tanti genitori. Si chiede come mai abbiamo smesso di credere nella scuola, nel suo valore educativo e formativo per i nostri figli. Il confronto con quando era piccolo lui con la modalità con cui si viveva la scuola, crea un parallelo impari.
Presenti fino a sfinirli? E perché non ci fidiamo più della scuola? Dietro ogni scrupolosa attenzione si nasconde la paura di ogni genitore, quella di lasciare liberi i figli, e di far si che vivano il mondo con le loro forze. E si sa questo è difficilissimo!!!! Una riflessione sentita e di gran buon senso. Finalmente.
“Per farla semplice credo sia per quella roba lì che valga la pena di stare al mondo…scegliersi e tenersi per mano. Aiutarsi a vicenda a rialzarsi quando serve. Non voltarsi troppo. Sta tutto lì”.
Matteo Bussola. Sono puri i loro sogni. Einaudi
23 Ottobre 2017 /
L’ho letto e mi è piaciuto moltissimo, ha fatto una riflessione che condivido pienamente.
Grazie per averlo consigliato, un abbraccio!???
23 Ottobre 2017 /
Lo sto leggendo?❤️❤️❤️❤️❤️
23 Ottobre 2017 /
Domani comprerò due libri.: questo e quello di Tullio Solenghi “Bevi qualcosa, Pedro”! che esce domani… ovviamente te lo consiglierei a prescindere…visto che oltre che un autobiografia di Tullio sarà un autoTRIOgrafia…e continuare a ricodare e a parlare di Anna posso assicurare è un bisogno di molti!…So in anteprima che Tullio sarà da voi domenica 12 novembre..ci sarò! Un abbraccio
27 Ottobre 2017 /
Ciao Mariangela, eh si ?
23 Ottobre 2017 /
Per l’ennesima volta mi tocca ringraziarti per avermi fatto apprezzare un libro che senza il tuo consiglio non avrei mai letto. Sembra strano, ma appartengo a quella minoranza di persone che non era rimasta entusiasta del primo libro di Bussola: ne avevo letto alcune pagine, sfogliandolo in libreria, ma lì mi ero fermata. In compenso adoro i libri di Mastrocola dedicati alla scuola e all’insegnamento, per cui “Sono puri i loro sogni” è stata davvero una sorpresa inaspettata, perché lì ho ritrovato davvero tanti pensieri e spunti di riflessione tipici della “prof”, con la differenza che qui a proporli è un genitore… per cui tanto di cappello a Bussola per l’autocritica!
Oltre a dedicarmi ai mulini, sono anche (soprattutto) guida museale, perciò di classi e di insegnanti ne incontro davvero parecchi, e a parte un fortunato piccolo numero di docenti che è ancora “a capo” delle scolaresche, ne ho conosciuti tanti (troppi) scoraggiati, in balìa dei loro allievi e timorosi del giudizio dei genitori, quasi come se dovessero costantemente giustificarsi per il loro lavoro.
Leggendo il libro di Bussola, mi è tornata anche in mente una presentazione del libro “Del dirsi addio” a cui avevo partecipato quest’estate: in quell’occasione Fois, parlando del suo ruolo di insegnante, si era proprio lamentato dell’atteggiamento dei genitori di oggi, per cui quando era lui ad essere scolaro era un cretino se prendeva un brutto voto, e ora lo è comunque (a detta dei genitori) se un brutto voto lo assegna ad uno dei suoi allievi.
Personalmente, non so che razza di generazione di futuri adulti stiamo educando, ma se ci penso provo solo spavento e pessimismo. Spero che un giorno un genitore possa ancora scrivere all’insegnante dei suoi figli una lettera come quella di Lincoln del 1860, ma ne dubito parecchio.
A proposito di libri, hai letto “Accendimi” di Presta?
23 Ottobre 2017 /
È da quando è uscito che voglio prenderlo! Ma i miei ritmi son sempre taaaanto lenti. ?
Prima o poi ce la farò ??
Baci ??
3 Novembre 2017 /
Per una volta su questo libro ti avevo anticipata.
Matteo è venuto a presentarlo alla rassegna letteraria di Vigevano per cui stavo lavorando e me lo sono letto appena è uscito.
É senza dubbio molto diverso dal suo primo libro, ma mi è piaciuto molto anche questo. Ha fatto una bellissima riflessione sulla situazione della scuola di questi tempi, sull’essere genitori e sui bambini.
Mia mamma insegna in un asilo quindi conosco bene la situazione e penso che Matteo abbia veramente colto i punti più critici
23 Febbraio 2018 /
Ciao Luciana, sono mamma di un ragazzo con disabilità che dopo tante porte chiuse, l’ultima quella da parte della scuola dell’obbligo, ho scritto una lettera che vorrei tanto venisse da te lettera in trasmissione per smuovere anche solo per un attimo la coscienza di chi come la scuola dell’obbligo che poi obblighi non ne ha…