Ho fatto un elenco di cose che mi piacerebbe che accadessero e prima di iniziare volevo solo insultare velocemente quelli che invece di stare a casa vanno in giro, escono dalle zone rosse, vanno a sciare, si fracassano, vanno al pronto soccorso contagiano tutti. Che cosa avete nella testa un phon? State a casa, veniamo noi da voi piuttosto.
Intanto la prima domanda è: Mi piacerebbe capire perché la quarantena si chiama quarantena, ma dura quindici giorni, chi l’ha fatti i conti Toninelli? Noi stiamo due settimane, quindi chiamiamola quindicena. Mi devo fare una bella quindicena, che fa anche meno impressione. Poi mi piacerebbe capire perché la CNN ha detto che il Coronavirus è nato qui in Italia. Vi risulta che Wuhan sia nella bassa Bergamasca.
Io volevo dire che Italia sono nati tanti che l’America se li sogna come Cristoforo Colombo, Rita Levi Montalcini ma non il virus Corona.
18 Marzo 2020 /
Hai presente gli over 65, magari con qualche “pregressa” che sono SOLLECITATI a stare ASSOLUTAMENTE a casa, perchè sono quelli che si giocano le penne…e se escono a fare la spesa rischiano infettarsi in filaM ancora prima di entrare in negozio ( dove debbono PURE portarsi da casa guanti e mascherina dato che come mi hanno detto alla coop oro non le forniscono quando entri) ?…
Beh, io sono uno di quelli, e ho cercato quindi si sapere se la Coop, che dice di essere me, mi portava la spesa a casa.
No !…..per organizzare il servizio ci vogliono mesi…mi hanno risposto in coop e Ipercoop.. (.anche se ho fatto notare che sul sito hanno già predisposto un servizio di elenco della spesa, ma guarda pare che serva solo per gli smemorati, e privi di biro, per fare l’elencor da stampare e portarsi in negozio… ).
Mi è stato detto di sentire il comune ed i negozi vicinali !!!!
Ho fatto notare che meno gente in negozio significa anche meno esposizioni per il personale e mi è stato risposto che sono esposti a portare a casa la merce e ricevere i pagamenti e…CHE NON AVEVANO TEMPO DA PERDERE AL TELEFONO…
Ora visto che tu. DI FATTO, ci hai messo la faccia con la Coop, con la tua notorietà e credibilità, con la famosa frase “La Coop sei tu, chi può darti di più”…. CHE NE DICI ?
di rompere un po’ le scatole, a loro, anche tu, e far notare che se non hanno loro la sensibilità e volontà di attivare un servizio del genere in tale situazione … SONO UNA GRANDE DELUSIONE ?
Grazie.
Io mi chiedo come non ci arrivino a voler fare una cosa del genere… chiaro non si tratta di spese minute e quotidiane, ma di spesa settimanale, con consegna che magari preavvisa dell’importo della spesa, in modo da poter consegnare i soldi raèidamente e magari preparare il resto già predisposto.
Insomma,con un poì di buona volontà, qualche mascherina e qualche guanto…e qualche precauzione… Non credo che possa essere un problema reperire i mezzi di trasporto, dato che centinaia di furgoni e camion, di imprese di trasporto, sono fermi…
Tra l’altro andrebbe meno gente in negozio, e sarebbe meglio anche per il loro personale.
Che ne dici di mandare loro una delle tue belle graffiatine… chissà forse..ce la facciamo
Grazie.
23 Marzo 2020 /
Buongiorno Luciana, premetto che non riesco a smettere un solo momento alle persone ricoverate, separate dai loro cari e nel modo in cui muoiono.
Nessuno di noi merita di morire così.
Se me lo avessero detto un mese fa, mai avrei immaginato di vivere una simile situazione e soprattutto il mio pensiero va alle persone decedute, ed il fatto che siano anziane, per me non è meglio, ma PEGGIO.
E’ peggio a prescindere dal fatto che siano miei parenti oppure no.
Perchè i più deboli sono i primi a dover essere difesi, a mio modesto avviso. In tv si parla della morte degli anziani, come se fossero morti di serie B, meno gravi; figuriamoci se poi avevano patologie pregresse (che poi andrebbe capito una cosa, se l’ipertensione o il diabete, indeboliscono i soggetti, perchè non hanno preso misure drastiche dall’inizio visto che riguarda il 50% della popolazione, e non solo gli anziani).
Per favore non dirmi che non è vero, che tutti vogliono bene agli anziani, perchè sono convinto che la maggior parte della gente la pensa esattamente così, cioè che gli anziani siano sacrificabili.
Io ho 43 anni, potrei fare spallucce, egoisticamente, ma non ci riesco; per me è inaccettabile. Basta vedere la scarsa o modesta reazione al comunicato degli anestesisti nel quale si inverte l’accesso alla terapia intensiva (da first come- first served all’aspettativa di vita più alta). Il comunicato lo potrai visualizzare facilmente cercando su google. Per me è totalmente disumana, innanzitutto perchè la legge del più forte dovrebbe valere solo nella giungla, mentre la società civile e le leggi sono state fatte apposta per proteggere i più deboli, ed evitare che il più forte prevaricasse il più debole.
Secondariamente, visto che si dice che i giovani corrono meno rischi, perchè non si lascia la terapia intensiva ai più vecchi? Per me è una vera ipocrisia dire da una parte che rischiano , e muoiono i più anziani, e nel contempo si riservano le terapie intensive ai più giovani. Come fanno i più anziani a salvarsi, se non hanno accesso alle TI? E’ lacerante sapere che stia accadendo, nonostante non conosca queste persone. Ed è assurdo il silenzio che ruota intorno a questo problema. Solo qualche associazione di anziani ha accennato alla cosa, come mi sembra abbiano fatto Feltri e Banfi.
Detto questo volevo dirle che c’è un problema dentro l’emergenza sanitaria, secondo me destinato a crescere. Da ormai 7 gg non riusciamo ad effettuare la spesa online perchè le fasce di consegna sono tutte sature; di mattina presto, di pomeriggio o di sera la situazione non cambia. Da alcune sere sono rimasto collegato COSTANTEMENTE dalle 11.30 fino alla 1.30, ma i siti dei supermercati sono sempre inaccessibili. Siccome gli esperti consigliano di evitare gli assembramenti, e nei super ci sono gli assembramenti più rilevanti (vedendo le foto, non tutti rispettano la distanza mentre sono in attesa, e non sono certo che tutte le casse abbiano barriere
protettive) noi vorremmo fare la spesa on line. Secondo me la GDO è una calamita per assembramenti, e se continuerà ad esserlo, non va bene.
SUGGERIMENTO: visto che la spesa non è un capriccio e non può essere procastinata all’infinito non si può rafforzare la consegna a domicilio allargando le fasce di consegna magari andando oltre la mezzanotte e coinvolgere i mezzi della protezione civile ed esercito per le consegne? Ovviamente la consegna verrebbe effettuata solo per spesa completa (quindi carrello superpieno) in modo tale da evitare ordini piccoli e piccolissimi e affollamento degli stessi.
Tra l’altro, visto che si menzionano spesso le misure della Cina, mi sembra che le consegne alimentari fossero effettuate dall’esercito. E da noi in Paolo Sarpi, la comunità cinese, appena prima che arrivasse il virus, aveva ed ha potenziato la spesa a domicilio.
Forse una riflessione merita di essere fatta, in tempi brevi ovviamente.
Tu non potresti portare avanti questa proposta e sollevare il problema del triage? Io ho provato a segnalare queste due questioni a diversi giornalisti, conduttori, politici, esponenti ecclesiastici. Ma tu Luciana sono sicuro che potresti fare molto più di quanto possa fare io con le mie forze, avendo una grossa visibilità ed un enorme seguito.
Grazie per la cortese attenzione
Andrea Colombo
24 Marzo 2020 /
IL TEMPO SOSPESO
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci ha colti impreparati.
E’ stato come un improvviso acquazzone estivo, ci ha inzuppati fin dentro le ossa, ci ha spinto a cercare un posto interiore dove trovare rifugio.
Nell’attesa di tornare allo scoperto, pensieri razionali ed emotivi si rincorrono e si fanno lo sgambetto.
I riferimenti spazio-temporali sono andati perduti.
Il dinamismo fisico che dava ritmo alle nostre vite, si esaurisce ora in pochi passi tra la camera da letto e la cucina.
Il senso del tempo è dilatato, sfugge ai codici convenzionali, alle regole ossessive delle ore e dei minuti, cerca punti di appoggio come gli orologi di Dali’.
Non esiste piu’ un prima ed un dopo ma un fluire lento, continuo, senza lunedi’ ne’ finesettimana, senza scansioni temporali dove trovare il conforto della routine (ah la routine!).
L’acquazzone e’ arrivato mentre celebravamo la vita attraverso semplici gesti, una carezza ai propri figli, l’abbraccio con le nostre madri, le risate tra amiche, un sorriso tra la gente, una stretta di mano.
Gesti non ancora completamente compiuti, non abbiamo fatto in tempo, non sapevamo, siamo rimasti con le mani per aria e la bocca appena socchiusa, in un movimento bloccato a meta’ come in un fermo immagine.
E’un tempo sospeso, un tempo rimasto incastrato tra due momenti, un tempo primordiale.
E’ una dimensione atemporale che non ci appartiene, non ne riconosciamo pienamente il significato, in precario equilibrio tra la consapevolezza di quello che eravamo e l’incertezza di quello che saremo, nell’attesa di compiere una sintesi che risolva il disagio.
Mentre dai balconi cantiamo tutti insieme per condividere il senso di questo isolamento, in fondo al nostro cuore abbiamo la speranza di poter ritrovare e finalmente completare quel gesto interrotto, quando la carezza sfiorera’ il viso dei nostri figli, le braccia si avvolgeranno intorno alle spalle delle nostri madri, le mani si stringeranno, le labbra si apriranno in un sorriso.
Nel tempo di un respiro.
30 Marzo 2020 /
https://www.facebook.com/539410476224767/posts/1552696854896119/
Buongiorno Luciana , siamo gli insegnanti della scuola di musica Accademia Filarmonica di Camposampiero Pd. Volevamo invitarla ad uno dei nostri salotti musicali di beneficienza a favore dell’ospedale di Bergamo.
Un abbraccio grande.